
E la vincitrice di questo mese per l’elezione di Miss Magazine è: SPYKE!
Con il suo abito in puro stile punk.
Catene borchie e orecchini mi fanno pensare a certi personaggi che si incontravano per le strade di Londra negli anni 80!
Siete curiose?? Vediamo come ha risposto Spyke alle nostre domande, e conosciamola un po’ meglio.
Oh wow che sorpresa, stavo preparando la girl per un concorso e mi trovo con questa splendida notizia.
Non me l’aspettavo proprio!
Comunque vi ringrazio tantissimo per l’opportunità e ovviamente per avere scelto la mia girl per questo numero, ne avevo adocchiata qualcuna anche questa volta, quindi faccio i complimenti a tutte.
Sono onorata di rispondere alle domande, le interviste mi piacciono davvero molto!
° Parliamo della tua tenuta, cosa ti ha ispirato?
Mi hanno ispirata le borchie e un particolare periodo del mio passato. Non nego di aver preso spunto da qualche immagine su internet, perché il periodo l’ho passato da diverso tempo, e mi fa sempre tornare indietro nel tempo con la memoria. Per la tenuta nello specifico mi sono ispirata al braccio: sapevo che volevo partire dal braccio sinistro. Normalmente per le tenute comincio da un particolare per poi creare il resto, e così capo dopo capo, eccoci qui ^^
Per la cresta, beh ho sempre avuto un debole per le creste *shhh non ditelo in giro*
° Il tema della sfida era “PUNK”.
Il DIZIONARIO ITALIANO classifica il Punk in maniera alquanto sbrigativa definendolo: “Appartenente a un movimento giovanile sviluppatosi in Inghilterra negli anni Settanta, caratterizzato da un look con abiti neri borchiati, taglio e colore di capelli stravaganti“. Ma il Punk non è solo abiti e capelli. Che rapporto hai con la cultura, il look e la musica punk?
Ascolto giornalmente musica punk rock e sottogeneri, sono particolarmente legata a posthardcore, emo rock e punk rock in generale. Diciamo che ormai è facile definire qualcosa che è diverso in maniera sbrigativa.
Una volta me la prendevo particolarmente quando classificavano la musica che ascoltavo, addirittura lo screamo veniva definito come qualcosa di satanico.
[Lo screamo è un sottogenere del punk evolutosi in prevalenza a partire dall'hardcore punk nei primi anni novanta. (ndr)]
Ancora oggi persone vicine a me se vedono una band vestita tutta in nero la catalogano come qualcosa di diverso, ma alla fine il mondo è bello perché è vario, no?
Per quanto riguarda la cultura punk, diciamo che ero più dalla parte emo, non sono mai stata punk. Fin da quando ero alle medie sono stata in contatto con persone che comunque venivano esonerate dalla società, perché erano diverse. Mi è sempre piaciuto lo stile punk fin dall’adolescenza, era caratteristico, diverso, e la sua cultura mi ha sempre appassionata
° Il Punk è un movimento contro-culturale ed artistico dall’ideologia anticommerciale e anticonformista in piena rottura con gli schemi standard della società. Nata verso la fine degli anni ’70 quasi in contemporanea sia in Inghilterra che negli Stati Uniti, questa “subcultura” si basa principalmente su una musica dai contenuti ribelli e diretti.
Ho sempre avuto l’impressione che tu fossi una ragazza molto schietta e diretta.
Quanto del tuo carattere può dirsi vicino alla cultura Punk?
Oh oh colpita e affondata! Sì sono di norma una persona schietta e diretta, non vado a genio a molte persone per questo e mi trovo spesso a essere la pecora nera cocciuta delle discussioni. Sono sempre stata quella diversa. Da ragazzina ci rimanevo male, volevo che la gente mi accettasse ma per varie ragioni venivo esclusa. Ho passato un’infanzia non propriamente felice e fin da bambina ho visto il mondo con una certa ostilità, c’ero io e basta.
Ho cominciato a seguire questa corrente da ragazzina, seguivo band che dicevano quello che pensavano, senza farsi problemi, erano lì per i propri fan. Alcune portavano contenuti forti e anticommerciali, ma allo stesso tempo molto profondi. Questo nella musica commerciale, nella cultura odierna, è difficile da trovare.
Non voglio essere come la società vuole, voglio essere me stessa, e in correnti alternative, questo è possibile.
In poche parole, non ho paura di essere diversa, non più.
° Vivienne Westwood assieme al compagno Malcolm McLaren, nel 1971 aprì, al 430 di King’s Road, il loro primo negozio chiamato Let It Rock. Con i suoi abiti e accessori sempre stravaganti e provocatori, dettarono molti dei canoni della moda Punk. Il tuo stile ha mai subito il fascino e l’influenza della moda Punk?
Il mio stile? No, il mio stile in real è casual, spesso t-shirt, jeans/leggins, scarpe da ginnastica (esclusivamente di colori stravaganti), felpa e giacca. Mi vesto sempre sul nero o toni scuri. Sono una di quelle persone che si vestono comode, e ci restano per tutta la vita (fuori dalle rare volte in cui esco col mio ragazzo). Tuttavia ho un debole per corsetti e per lo stile gotico, mi affascinano particolarmente. Il punk è uno stile che mi piace vedere indossato, ma, fuori dai miei anfibi-stivali con catene, non ho quasi nulla che mi possa ricollegare allo stile, se non forse un paio di guanti in pelle nera senza dita che comprai il giorno prima di compiere 18 anni e che ancora ho nel cassetto.
° Ci piace sempre parlare di viaggi. Hai mai visitato i luoghi londinesi della cultura Punk? Un must su tutti: hai mai passeggiato per Camden town respirando l’aria rivoluzionaria e ribelle tipica di quel quartiere di Londra? Raccontaci le tue esperienze, e magari consiglia qualcosa alle girl che vorranno farsi incuriosire dalla cultura Punk.
Dunque, non vorrei distruggere le aspettative di molte, anche perché si sa che viaggio molto, ma… non sono mai stata a Londra. L’unica città del Regno Unito che ho visitato è Edimburgo (Edinbrah). La Gran Bretagna non mi fa impazzire e l’idea di trovare sempre pioggia mi demoralizza, ma un giorno spero comunque di poter visitare Londra. Di conseguenza non ho mai visitato quartieri punk londinesi, ma grazie per la dritta, saprò cosa fare in futuro ^^
Tutta la mia esperienza in campo punk viene da quel bellissimo campo chiamato musica. Nel corso del tempo ho avuto modo e piacere di conoscere moltissime persone splendide che ascoltavano la musica che ascoltavo, molto altruiste e pronte ad aiutare. Il punk non è solo una cultura, è un mondo.
Credo che le persone nella nostra società vedano ciò che è diverso come qualcosa di sbagliato,
invece non lo è, e non c’è nulla di male ad essere se stessi.
Quindi un consiglio che posso dare, sembrerà scontato, ma siate sempre voi stesse, e siate libere e felici di chi siete. Nessuno può giudicarvi per chi siete. Siate diverse, ascoltate ciò che volete, vestitevi come volete, e siate felici. Se voi siete felici, il mondo non può farvi nulla. Per quanto riguarda il punk, beh vi consiglio di ascoltare le band del genere. Ci sono molti sottogeneri distinti, ma tutti vi arriveranno dritti al cuore, vi ritroverete in ogni parola, e vedrete il mondo con occhi diversi.
Ho cercato di ridurre al minimo, tagliando qua e là!
Erano almeno 20 righe in più ahahah come al solito XD [Spyke]
